giovedì 20 dicembre 2012

LA GRATITUDINE

Un’altro degli strumenti che può cambiare il modo in cui affrontiamo le giornate, è la gratitudine.
E’ un sentimento che abbiamo dimenticato, o forse considerato poco. Perché?

Perché in questo mondo di eccessi siamo immersi in un vortice di automatismi, come foglie in una tromba d’aria.
I nostri sensi sono diventati meccanici, per esempio respiriamo senza renderci conto che quello che entra dentro di noi è la vita.
Diamo per scontato tutto e tutti e pensiamo, che quel poco o tanto che abbiamo ci sia dovuto, che meriteremmo di più, che non è giusto che alcuni hanno troppo e altri nulla (ricordate il giardino della tetragine?).
Possono essere pensieri legittimi, ma finché questi pensieri a cui di solito seguono emozioni di sconforto, viaggiano in questa direzione, la nostra percezione della vita non cambierà.
C’è sempre un senso per tutto ciò che accade, solo che noi non riusciamo a coglierlo, la nostra visione è limitata.

Il punto è, come attraversare questo momento di grande trasformazione e uscirne non solo illesi, ma anche migliorati?

Lo strumento che adotto e che vi sto proponendo ha un grande potere, diventa un esercizio alla consapevolezza e trasforma il nostro stato emotivo. Ci fa ricordare il valore dell’essenziale, verso cui dovremmo andare per riequilibrare il fatto di essere andati “oltre la misura”.
Nel tempo, tutto quel “oltre la misura” ci ha distratto dalla considerazione dei veri valori e dal provare gioia per le cose semplici, presi dalla competizione dell’avere piuttosto che dell’essere.
Dobbiamo recuperare la capacità di ringraziare per il poco, per il tanto e anche per il nulla.

Questo strumento funziona perché sposta l’attenzione su ciò che abbiamo e a cui l’abitudine ha tolto valore.
E a proposito di quello che c’è nella nostra vita, avete mai pensato che poteva non esserci?

Abbiamo case calde in inverno, cibo sulla tavola, abiti in gran quantità, anche se pensiamo siano sempre pochi.
Potremmo dire GRAZIE per questo, perché il nostro destino poteva essere sotto un ponte, al freddo e senza un pasto sicuro.
Abbiamo dei genitori o li abbiamo avuti, ci hanno dato il loro amore e i loro insegnamenti.
Potremmo essere grati perché ci avrebbero potuto abbandonare, e chi lo è stato dica grazie comunque per la vita.
Quando ascoltiamo in tv notizie di tragedie che colpiscono altri, ringraziamo per la protezione, poteva capitare a noi.
Per la buona salute perché non ci è dovuta.
Sentiamo nel cuore il dono prezioso di un figlio e ringraziamo per il suo sorriso, ci sono tante persone che non hanno sperimentato questo grande miracolo della natura.
Possiamo essere grati per i nostri mariti, mogli, compagni, che ci donano il loro amore e ci danno la possibilità di esprimere il nostro. Dica grazie anche chi non ha ancora incontrato l’amore, perché questo atto predispone al ricevere.
Per gli amici che ci sostengono o anche solo perché li abbiamo.
Guardiamo con compassione le persone disabili, ma quanto ringraziamo per essere nati senza handicap?
Possiamo cominciare al mattino ringraziando per un nuovo giorno, perché abbiamo l’acqua con cui  lavarci, per la buona colazione, per il lavoro, per aver fatto una bella torta o un buon progetto.
Cercate voi un motivo, lo troverete.
Dite: “per che cosa posso essere grato/a?”

Proviamo ad usare il GRAZIE in uno di quei giorni in cui ci sentiamo depressi, quella “parolina magica” cambierà il nostro stato interiore, ed è questo quello che dobbiamo fare, portare quiete dentro di noi per avere una visione degli eventi meno emotiva, più equilibrata.

Quando sentiremo i benefici della pratica della gratitudine, sarebbe bello che lo insegnassimo ai nostri figli, rispolverando ad esempio quell’usanza antica di sedersi a tavola e tenendosi per mano, ringraziare.
Se i figli sono grandi e non conoscono questo rituale, portate in casa una bella novità!
Torniamo a dare valore a tutte quelle cose semplici ma vitali, che abbiamo messo nel cassetto delle abitudini.

Perché non recuperare questa pratica proprio adesso, nel periodo di Natale?
Un tempo era il momento dei “buoni propositi”.

Si può trovare ogni giorno qualcosa per cui essere grati.
Questa nuova consapevolezza darà un'altro valore alla gioia di stare insieme a prescindere dal regalo.

Facciamo un esperimento:
proviamo per una settimana, anche una sola volta al giorno a dire grazie, ognuno per le cose che ha.
Poi fermarsi e osservare se qualcosa è cambiato, se ci sentiamo meglio, se vale la pena continuare.
Il minimo che potremo ottenere, è di scoprirci più sorridenti.
Fatemi sapere.


Vi invito a guardare con più persone possibili un film fatto per ragazzi, ma personalmente lo ritengo molto più utile agli adulti. Ricorda la questione del bicchiere mezzo pieno.
Si intitola “Il segreto di Pollyanna”, o se preferite a leggere il libro.

3 commenti:

  1. ciao a tutti..io da domani inizierò e già sono sicura dei benefici che ne trarrò..il mio impegno è di mantenerlo poi per sempre...
    elisa

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  2. Cara Lorenza, come hai ragione! grazie per le tue parole illuminanti. Io oggi dirò grazie soprattutto per averti come amica. Grazie per esserci, per la tua luce e il tuo amore. Grazie per farci approfittare della tua generosità e della tua saggezza. Un abbraccio, Laura

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